mercoledì 22 novembre 2017

Diversamente Bilanciato

Ho appena terminato una esperienza che mi fa riflettere e per riordinare i pensieri li scrivo... forse senza un filo logico.
Stasera ho giocato la mia undicesima partita a Tzolkin del 2017 (!!!). Sono tante in un solo anno e sono più di quante ne avessi giocate fino al 2016. Un po' di tempo fa, mi sembra a Lucca Comics & Games 2016, ho comprato l'espansione Tribù e Profezie. L'ho comprata perché un desiderio irrefrenabile di "completismo" mi spinge a comprare le espansioni dei giochi che amo di più, anche nel caso siano inutili. E come spesso mi accade è rimasta li, defustellata ed imbustata ordinatamente nelle ziplock, dentro la scatola del gioco base per molti mesi.
Questa estate in un paio di occasioni l'ho giocata ma senza utilizzare tutti i moduli. Solo con le profezie e le tribù ma senza le azioni aggiuntive che si possono appoggiare sulla ruota e che si attivano di volta in volta con lo spazio che sostituisce il primo giocatore. Perdonatemi se non ricordo il nome del modulo. Mi sembra una possibilità pensata come necessaria solo giocando in 5, quando forse sulle ruote c'è davvero troppa bagarre. Ora, ciò premesso, le partite sono sempre filate via apparentemente lisce senza lamentele o grossi problemi. Come resoconto di queste prime esperienza la mia impressione era che le profezie fossero una bella aggiunta atta a dare una impronta strategica importante in grado di diversificare molto fra loro le partite: le penalizzazioni e soprattutto i pesanti punti vittoria bonus possono orientare le scelte evitando di giocare tutte le partite ripetendo magari lo stesso copione.
Stasera invece mi sono accorto sulla mia pelle che le tribù appaiono avere grossi sbilanciamenti: sono tante ed alcune davvero se capitano nella stessa partita possono provocare divari imbarazzanti fra i giocatori. Nel caso specifico a me è toccato scegliere tra una Tribù che consente di pagare non più di 3 pannocchie piazzandosi negli spazi sopra al terzo nelle ruote (cosa che può capitare davvero di rado  a meno di non giocare in 5 e che comunque prevede di avere tante pannocchie da spendere) ed una che consente di tenere 3 delle 4 tessere di setup iniziale ma pagando come pegno la retrocessione su un tempio. A mio avviso un modesto guadagno. Gli altri avevano invece uno, il vincitore, un potere che pagando 1 pannocchia consente di fare l'azione successiva alla posizione di recupero del proprio lavoratore (con guadagno di tempo e di risorse!!!) e l'altro un potere che prevedeva sconti nel piazzamento multiplo dei lavoratori (non male visto che spesso se ne piazzano due o tre alla volta).
Mi è sembrato per tutta la partita di lottare contro i mulini a vento. A fronte di un piccolo boost iniziale dato dalla tessera supplementare, per tutto il resto della partita gli altri sono sempre stati un passo avanti: sempre con più risorse e con più tessere acquistati. Scoraggiante.



E così mi chiedo: ma queste espansioni fino a che punto saranno playtestate?
L'altro giorno ho avuto la stessa piacevole esperienza giocando al nuovissimo Wendake utilizzando i poteri asimmetrici. Ho come l'impressione che alcune volte queste espansioni siano parti rimosse dal gioco base perchè superflue e quindi estromesse dal lavoro di bilanciamento che il gioco base magari ha subito in modo rigoroso e certosino. Poi per questioni commerciali al successo del gioco quanto tagliato viene rispolverato ma spesso, troppo spesso, con risultati non entusiasmanti.
E così mi vengono in mente le promo regalate alle fiere (o peggio vendute sugli store online), gli stretch goal di kickstarter ed il fatto che sempre più spesso ci prendiamo in casa scatole che presentano elementi del tutto destabilizzanti e privi di validità e solidità.
Ora sono punto nel vivo ed in un momento di lucidità scrivo queste righe. Da domani sarò di nuovo pronto a prendermi l'imminente espansione di Marco Polo così come ho già fatto mia quella di Lorenzo il Magnifico... poveri noi...


Aggiornamento 10x10

Nel lungo periodo dall'ultimo aggiornamento qualcosa è cambiato. Rispettando lo spirito non rigido della sfida che consente di effettuare cambiamenti in corsa nel caso in cui giochi nuovi ci abbiano colpito al punto tale da volerli rimettere in tavola a ripetizione, abbiamo deciso di effettuare queste due sostituzioni: Scythe con Anachrony e Rococo con Century la via delle spezie.
A seguire un riepilogo che finirà in calce a tutti i post futuri per scandire lo stato di avanzamento della sfida:
Totale 84/100

lunedì 18 settembre 2017

Recensione: Elements

Introduzione:

Non nascondo la mia passione per gli astratti sia con tabellone che, meno spesso, di carte. Non sono  in generale un amante dei giochi di carte, ovviamente esistono eccezioni. Nel mio peregrinare fra blog ludici di mezzo mondo mi sono imbattuto in questo titolo che mi è subito sembrato interessante e che ho quindi prontamente inserito in "lista dei desideri" fino al comprarlo qualche mese fa. Da allora ci ho giocato molte partite, la maggior parte delle quali in pausa pranzo. E' infatti proprio in pausa pranzo che do sfogo più spesso ai miei filler.

Recensione

Elements (aka Khmer) è un gioco del 2010 per due giocatori, dalla durata di 10-20 minuti, pensato dal team SAIEN. La mia edizione è Pegasus Spiele.
La scatola contiene oltre al regolamento, 12 token in legno per i punti vittoria e sole 16 carte dal grande formato e di una spessore davvero notevole da fare invidia a molte plance giocatore dei colleghi giochi da tavolo. Le carte sono illustrate in modo pregevole e rappresentano i 5 elementi in duplice copia (legno di valore 1, fuoco di valore 2, terra di valore 3, ferro di valore 4, acqua di valore 5) ed il simbolo Yin/Yang di valore 6 in 6 copie.


Il regolamento è molto semplice: Si mescola il mazzo di 16 carte e poi vengono distribuite 6 carte ad ogni giocatore mentre 4 saranno tenute nascoste e fuori dal round. Al proprio turno, a partire dal primo giocatore, ogni giocatore è obbligato ad eseguire una ed una sola delle seguenti azioni:

  • Giocare una carta al centro del tavolo. La carta va posizionata a scalare rispetto ad eventuali carte precedenti in modo da preservarne l'ordine. Il giocatore deve annunciare il nuovo totale ottenuto sommando il valore delle carte al centro.
  • Prendere una carta dal centro del tavolo. E' possibile prendere solo l'ultima carta giocata al centro ed occorre posizionarla di fronte a se. Questa carta concorre, con le carte in mano, al proprio totale. Il giocatore deve annunciare il nuovo totale ottenuto sommando il valore delle carte al centro.
  • Scartare un 6. E' possibile eliminare un 6 ma solo dalla propria mano. Le carte poste a terra di fronte a se non possono essere toccate.
  • Bussare. Bussando il giocatore chiude il round determinandone il vincitore. La mano verrà vinta dal giocatore con totale personale più elevato purché sia minore o uguale al totale presente al centro del tavolo. Il giocatore prenderà 2 punti vittoria. Nel caso in cui i giocatori abbiano lo stesso punteggio il giocatore che ha eseguito l'azione bussare sarà sconfitto ed i 2 PV andranno all'avversario
  • Ritirarsi. Si concede la vittoria all'avversario che in questo caso prenderà solo 1 punto vittoria.
Al round successivo il vincitore sarà il primo giocatore e  si prosegue fino a quando uno dei due giocatori non avrà raccolto 6 token punto vittoria.



Come gira il gioco? devo dire piuttosto bene. E' un gioco di carte e quindi l'alea non è del tutto assente ma nelle molte partite giocate non mi è mai sembrato che ci fosse una condizione di partenza realmente vantaggiosa. Se si hanno molte carte alte, molti 6, è possibile scartarli lasciando a chi invece ha carte basse l'onere di giocare al centro per far salire il tetto, viceversa se si hanno molte carte basse si avrà per primi la chances di trovarsi nella condizione in cui noi siamo sotto e l'avversario sta sopra, ideale per bussare. Ma alla fine la possibilità di prendere carte dal centro consente ad entrambi di riequilibrare una eventuale mano iniziale sbilanciata. La componente fondamentale è ovviamente il bluff ed è per questo che il gioco diventa molto interessante. Ci sono 4 carte escluse dal round e che non si conoscono. Man mano che carte vengono messe in gioco sarà possibile fare ipotesi su quello che l'avversario potrebbe avere in mano ed interpretare le scelte che sta facendo. Non di rado si finisce con lo stesso punteggio e quindi capiterà più di una volta che un giocatore esiti a bussare con il timore che l'altro abbia il suo stesso punteggio. Il gioco è veloce, divertente e pieno di ribaltamenti di fronte: gioco una carta per alzare il tetto giusto giusto per il mio totale e l'avversario potrebbe o prendere la carta appena giocata (facendo scendere il tetto e mettendomi di nuovo fuori gioco) oppure potrebbe calare una carta molto alta ed alzare talmente il tetto che potrei pensare che lui stia sopra di me ed entrambi sotto al tetto. Fico!

Pro

Materiali belli e solidi ad un prezzo contenuto sotto ai 10 euro
Durata molto contenuta
Divertimento, intuizione e Bluff

Contro

Il gioco non ha nessuna ambientazione ed ovviamente non è adatto ai giocatori che non amano la componente di Bluff.
Gioco da due

Voto 7


Giochi Correlati

Non ricordo giochi di carte con una meccanica simile, ma per la presenza del bluff, la valutazione del rischio e la presenza di una parte di informazione nota comune ad entrambi lo accosterei al Poxer Texas Holdem. Nulla in comune nelle meccaniche, ovviamente, ma i tre aspetti citati ci sono tutti.



Aggiornamento 10x10

Nel lungo periodo dall'ultimo aggiornamento qualcosa è cambiato. Rispettando lo spirito non rigido della sfida che consente di effettuare cambiamenti in corsa nel caso in cui giochi nuovi ci abbiano colpito al punto tale da volerli rimettere in tavola a ripetizione, abbiamo deciso di effettuare queste due sostituzioni: Scythe con Anachrony e Rococo con Century la via delle spezie.
A seguire un riepilogo che finirà in calce a tutti i post futuri per scandire lo stato di avanzamento della sfida:
Totale 64/100

lunedì 20 febbraio 2017

Recensione: Cubulus

Introduzione:

Quanto la forma è importante rispetto alla sostanza?
Mi rendo conto che in merito ai giochi da tavolo non sono troppo in grado di prescindere da un certo livello minimo di forma a dispetto della qualità della sostanza. Ad esempio, per quanto sento lodare il giochi della Splotter Spellen non riesco proprio ad essere troppo attratto dal giocarli ed assolutamente dal comprarli. Ho provato una sola volta Food Chain Magnate (molto bello) perchè in quel caso la grafica comunque essenziale e non esattamente memorabile è quantomai parte del tema del gioco. Ma questa è un'altra storia.
Tornando in tema, mi rendo inoltre conto di come la forma e quindi i componenti siano alquanto importanti nei giochi astratti. C'è una grossa componente del piacere nel giocarli che dipende da quello che si tocca e da quello che si vede. In fondo gli scacchi fossero talloncini fustellati di cartone avrebbero avuto a mio avviso diverso successo e diffusione.
Prima di Natale mi sono imbattuto, causa saldi su Philibert, in un giochetto astratto per 2-3 giocatori che subito mi ha attratto, già dalle immagini. Ne ho letto qualcosa in giro sul web, ho sbirciato le regole e complice il prezzo dimezzato l'ho fatto mio qualche settimana dopo. Si tratta di Cubulus.


Recensione

Cubulus è un gioco astratto di Sylvain Ménager pubblicato in edizione multilingua nel 2011 da Gigamic. Titolo per 2-3 giocatori dalla durata di 15 minuti. La scatola contiene oltre al regolamento, palline colorate in 3 colori (bianco, nero e rosso) ed il cubo 3x3x3 costituito da una griglia tridimensionale di materiale gommoso tale da consentire di mantenere la forma cubica ma nel contempo di poter inserire all'interno della griglia le palline, grazie all'elasticità della struttura stessa.
Il regolamento è molto semplice: al proprio turno il giocatore dovrà inserire una pallina del proprio colore in uno degli celle superficiali di una delle 6 facce del cubo. Se la cella è piena infilando la propria pallina si andranno a spingere quelle già presenti che quindi si sposteranno nel cubo di una posizione. Attenzione però che non è consentito infilare palline se sono già presenti lungo quella direttrice 3 palline, indipendentemente dal colore delle stesse. In questo caso il giocatore potrà comunque spingere nella direttrice scelta per far uscire una pallina dalla parte opposta per poi re-inserirla nella cella da cui ha spinto. In pratica ruotando le palline presenti in quella direttrice.
Lo scopo del gioco è quello di riuscire a realizzare, su un lato qualsiasi del cubo, una forma quadrata che sia dei tre tipi previsti:

  • Quattro palline poste adiacenti a forma quadrata
  • Quattro palline posta a formare un quadrato ai 4 vertici del lato
  • Quattro palline poste a formare un quadrato al centro dei 4 lati
In qualsiasi momento ciò avvenga, anche non nel proprio turno, il giocatore di quel colore vince.


Se si gioca in due soli giocatori, il secondo giocatore dovrà inserire nel cubo le palline del colore neutrale a fungere da terzo incomodo nel duello.
Siamo di fronte ad un giocone? Ovviamente no. E' un gioco astratto carino e che colpisce soprattutto per i materiali e che è piacevole da maneggiare mentre si cerca di capire la mossa ideale da fare. Il gioco però ha una sua identità e la peculiarità principale è il fatto di poterlo giocare in 3 giocatori. Infatti in questa modalità il gioco sale di un livello perché si deve creare fra i giocatori un equilibrio al fine di non terminare troppo presto e con esito scontato la partita. Infatti giocando in sequenza ogni giocatore dovrà cercare di tamponare il tentativo di attacco di chi lo ha preceduto ma se possibile cercando anche di portare avanti un proprio tentativo di chiusura che dovrà a sua volta essere tamponato dal giocatore successivo e via dicendo formando una catena. Se questo accade la partita si allunga, piacevolmente, rendendo il gioco più interessante. Se un giocatore fallisce il tutto si chiude in 5 minuti e poche mosse.
In due giocatori lo trovo meno interessante, una sorta di versione tridimensionale del TIC TAC TOE.


Pro

Materiali molto belli
Durata molto contenuta

Contro

Gioco adatto solo agli amanti degli astratti.

Voto 6,5


Giochi Correlati

Senza scomodare i classici lo accosterei ad Hack Trick, entrambi sono una rivisitazione in modo molto differente del classico Tris.Hack Trick indubbiamente più profondo.



Aggiornamento 10x10

A seguire un riepilogo che finirà in calce a tutti i post futuri per scandire lo stato di avanzamento della sfida:
Totale 15/100


lunedì 23 gennaio 2017

Recensione: La Casa dei Sogni

Introduzione:

“Come dovrebbe essere la tua casa? Preferiresti avere una grande camera da letto con un elegante baldacchino oppure un soggiorno spazioso con un pianoforte? Assumerai il ruolo di un architetto che progetterà una casa aggiungendo stanze su stanze. La Casa dei Sogni è un gioco family sulla costruzione e l’arredamento di una nuova casa. In 12 round i giocatori collezioneranno coppie di carte che comprendono una stanza ed un accessorio (tetti, aiutanti, accessori o strumenti) e le piazzeranno sulla loro plancia personale al fine di creare la propria casa dei sogni.
Alla fine del gioco, tutte le case dei giocatori saranno completate e completamente arredate. I giocatori compareranno quindi le loro case, contando i punti in base alla funzionalità, al buon design, alla qualità del tetto e dell’arredamento. Il giocatore con la casa più bella e confortevole vince.”
Questa la descrizione del gioco fornita dall'editore. Ma sarà proprio così?




Recensione

La Casa dei Sogni è un gioco carte di Klemens Kalicki pubblicato in Italia nel 2016 da Asterion Press. Titolo per 2-4 giocatori dalla durata di circa 30 minuti ed indubbiamente di categoria Family e di bassa complessità. Il regolamento in breve (quello integrale scaricabile qui) : ad ognuno dei 12 turni di gioco vengono disposte sulla plancia centrale 5 carte stanza e 4 carte accessorio. In ordine di turno, dal primo giocatore e proseguendo in senso orario, ogni giocatore deve scegliere una coppia di carte stanza/accessorio per come sono abbinate sul tabellone e le deve immediatamente giocare sulla sua plancia personale. Chi sceglie la prima carta stanza che non è accoppiata ad un accessorio ottiene in premio il segnalino primo giocatore. Come si giocano le carte sulla propria plancia? Le carte stanza devono essere posizionate sugli spazi disponibili della casa avendo cura di rispettare alcuni vincoli:
1) una stanza non deve presentare spazi vuoti sotto di essa
2) ogni stanza ha dei vincoli massimi di adiacenza rappresentati sulla carta stessa per cui il bagno non può essere adiacente orizzontalmente ad un altro bagno, il soggiorno può allargarsi fino ad occupare tre spazi, etc. Combo di carte adiacenti danno ovviamente più punti per come rappresentato sulle carte stesse
3) nel seminterrato si possono giocare solo stanze adatte al luogo: garage, deposito, etc.
Le carte accessorio invece sono di vario tipo:
1) Tetti, da collezionare coperti nell'apposito spazio del tabellone per poi scoprirli alla fine nel tentativo di completare il tetto (4 carte) e se possibile farlo con lo stesso tipo di tegole
2) Aiutanti, danno un potere una tantum che si applica a fine partita
3) Accessori. Devono essere posizionati sulle stanze compatibili per guadagnare un punteggio bonus. Gli accessori completano la stanza che non potrà essere successivamente più espansa
4) Strumenti. Sono carte che danno un potere una tantum che si applica durante il gioco per come spiegato sulla carta stessa.


A fine partita oltre al punteggio ottenuto con le carte stanza si sommano gli accessori, i bonus funzionalità (un bagno per piano, le tre stanze essenziali bagno-cucina-camera da letto) ed il bonus per il tetto. Chi avrà totalizzato più punti è il vincitore.

Devo ammettere che il tema del gioco mi piace e mio malgrado sono costretto a giocare tanti giochi family per cui continuo a comprare anche ora parecchi titoli in questa categoria. Il gioco risulta molto rapido e rientra sempre nei 30 minuti e questo lo ha promosso a filler da utilizzare nelle occasioni più disparate: fra gamers dopo una serata impegnativa, in famiglia, in pausa pranzo in ufficio. Ho fatto oltre una quindicina di partite ed il gioco sicuramente gira meglio in 3-4 perché rimane più “impegnativo” in quanto l’ordine di turno incide parecchio in una meccanica di scelta carte. Giocando per ultimo rimane sempre poco fra cui scegliere ma d’altra parte diventare primo giocatore si paga rinunciando alla presa di una carta. In meno di 4 giocatori il regolamento prevede inoltre che il primo giocatore debba eliminare una coppia di carte dalla plancia rendendo il gioco un poco più cattivo in quanto maggiormente si andrà a vedere quello che combinano gli altri oltre a scegliere prevalentemente le carte sulla base dei propri interessi. In due la tensione cala leggermente perché nonostante la coppia di carte eliminata rimane più scelta al secondo giocatore.
Il gioco è prettamente tattico in quanto il modo di fare punti è rigido ed a fronte di una certa variabilità dalla composizione migliore o peggiore delle stanze tutti i giocatori cercheranno sempre e comunque di conquistare il bonus funzionalità (che sono ben 6 punti) e di completare il tetto (altri 3 punti). La cosa che invece più raramente si riesce a fare è di completare il tetto con 4 carte della stessa tipologia che assegneranno un ulteriore +5 spesso decisivo. Proprio questo bonus decisivo è legato alla parte “memory” del gioco: le carte tetto devono infatti essere conservate a faccia sotto sulla propria plancia e ne il giocatore e ne gli avversari potranno vederne il contenuto. Questo significa per tutti cercare di memorizzare il set che si sta cercando di completare e che stanno completando gli avversari per poter scegliere al momento giusto di impedirne la realizzazione o di realizzarla.
La grafica delle carte è molto bella, la dipendenza dalla lingua è presente con poco testo nelle carte strumento ed aiutante ma esiste comunque la versione italiana, i materiali sono ottimi tanto che al momento ho deciso di non imbustare nulla preferendo mescolare le carte con attenzione. Il gioco può essere acquistato intorno ai 30€ che mi sembra un prezzo adeguato per i materiali e per il gioco.

Pro

Materiali molto ben disegnati e solidi
Filler rapido e facile da imparare
Può essere giocato anche da gamers…

Contro

 ... a meno che non siano totalmente refrattari ai giochi semplici

Voto 7-


Giochi Correlati

Il gioco non mi richiama direttamente nessun titolo che io abbia giocato. Per complessità (bassa) si accosta a molti altri giochi famigliari leggeri quali Sushi Go o Splendor.

venerdì 20 gennaio 2017

10 x 10 = Approfondimento

La sfida è lanciata!
Dopo aver spiegato alla moglie la sfida 10 x 10, oggetto del precedente post, le ho lasciato la massima libertà di proporre la sua cinquina per completare il pool di titoli che andranno a costituire la nostra sfida ludica del 2017.

Così ai cinque inizialmente ipotizzati da me (Scythe, Oracolo di Delphi, I Viaggi di Marco Poco, The Gallerist e Terra Mystica) si sono aggiunti i seguenti:
6) Troyes. Entrato a far parte della collezione solo dopo la recente ristampa ha colpito molto anche mia moglie che peraltro ama particolarmente la meccanica della gestione dadi.
7) Tzolk'in.Uno dei primissimi cinghiali che abbiamo acquistato una volta superata la fase introduttiva al boardgame moderno. Gioco sempre piaciuto ma non giocato spesso quanto merita. Sono contento che lo abbia scelto.
8) Quadropolis. Sicuramente il gioco più leggero del lotto. Come gradimento in famiglia forse il gioco più apprezzato di quanti comprato alla scorsa Modena Play. E' un family che si lascia giocare spesso anche dai gamer.
9) The Castles of Burgundy. Sicuramente il Feld più giocato. Forse non il preferito ne da me ne da lei ma è il più facile da mettere in tavola fra quelli di un certo impegno per via del regolamento molto elegante e lineare.
10) Rococo. Questo fra tutti i giochi in elenco è sicuramente quello in cui il gradimento di mia moglie supera il mio della quantità maggiore. A lei piace moltissimo a me piace il giusto. Non che sia un brutto gioco ma diciamo che è lo stesso che accade, rovesciato, con Scythe ad esempio.



Ribadisco che il significato della sfida non è tanto completare le 100 partite in quanto tali, perchè scegliendo i giochi opportuni l'impresa può risultare pure assai facile, ma quello di individuare 10 titoli che abbiano un significato all'interno del gruppo che li dovrà giocare al fine di perseguire un approfondimento di titoli già in collezione invece di privilegiare sempre ed esclusivamente l'inseguimento del nuovo. La sfida assume un significato simbolico quindi importante anche tenendo conto che seppure 7 dei 10 titoli scelti siano in collezione da tempo (gli unici di recente arrivo sono Troyes e Delphi e Scythe) solo alla metà abbiamo giocato più dio 10 volte in assoluto. Nel dettaglio si tratta di Burgundy, Quadropolis e Marco Polo.
Quindi sicuramente i propositi sono ambizioni e il percorso sarà in salita ma spero molto divertente.

A seguire un riepilogo che finirà in calce a tutti i post futuri per scandire lo stato di avanzamento della sfida:
Totale 6/100

martedì 10 gennaio 2017

Il mio 2016 ludico

Finisce l’anno e come consuetudine ci si guarda indietro per farne un resoconto. Nel mio caso il 2016 è stato di gran lunga il più proficuo dal punto di vista dell’impegno ludico avendo toccato le 813 partite regolarmente registrate su BGG. Ottocentotrediciiii !!!!
Lo scorso anno mi sembrava incredibile il numero di 598 ed invece sono riuscito ad intavolare i miei giochi ancora più spesso. Nel conteggio sono incluse le sole partite dal vivo tralasciando quelle online che però al momento si limitano a Through The Ages, ma sono comunque parecchie.

Ho provato a ricavare qualche dato supplementare analizzando la classifica delle partite giocate che BGG freddamente mi mostra e queste le considerazioni che ne ho tratto:
- I più giocati rientrano tutti nella categoria dei Filler che riesco ad intavolare anche nei momenti più insperati, comprese molte delle pause pranzo. Gioco dell’anno in questo senso è THE GAME a quota 22. Va detto che due o tre volte lo abbiamo pure battuto “il gioco”.
- Fra i cooperativi il leader è Pandemic Legacy : Season 1 che però si è arenato al mese di Settembre e che non finisce sul tavolo da tanto tanto tempo. 13 le partite giocate. Occorre terminarlo!
- Fra i Family la spunta Splendor che finisce ancora molto sul nostro tavolo. Nel 2015 era secondo assoluto. 13 le partite giocate anche per lui.
- Fra i Pesi Medi la palma del più giocato finisce a Quadropolis con le sue 12 partite, in volata su un gruppo molto nutrito di 6-7 titoli alle calcagna
- Il “Cinghiale” che è finito più volte sul tavolo è Orleans che si ferma a quota 8. Il gioco a noi piace tanto e viene privilegiato sulla concorrenza perchè, va detto, è molto meno setoloso di molti altri rivali. Lo ritengo più di un Peso Medio ma sta ai minimi della categoria selvatica per eccellenza.

Ho voluto anche cercare di rappresentare la distribuzione delle partite per tipologia di gioco e ne esce comunque un risultato piuttosto equilibrato. Nota. Come NA figurano quei giochi che non essendo nella mia collezione avrei dovuto catalogare manualmente nel mio database al solo fine di fare questa statistica, quindi lavoro inutile. Tipicamente in NA ci finiscono giochi prevalentemente classificabili come Pesi Medi e Cinghiali giocati da amici o alle GobCon.



Propositi per l’anno nuovo

Mi sono imbattuto solo recentemente nella “sfida 10 volte 10” che BGG sta proponendo da qualche anno. Lo scopo della sfida è quello di combattere questa smania continua del nuovo, malattia che colpisce ampiamente anche me, invitando a definire una lista di 10 titoli a cui si cercherà di giocare 10 volte nell'anno. Impresa non semplice quando si hanno così tanti titoli in collezione (al momento oltre 450 contando anche le espansioni). La mia lista, ancora da sottoporre al vaglio della moglie e quindi incompleta, dovrebbe contenere i seguenti titoli:
1) L’Oracolo di Delphi. Feld è il mio autore preferito e questo gioco è una vera eccezione nella sua produzione. Avrei potuto scegliere uno dei suoi classici come Burgundy o Trajan, ma alla fine la scelta è ricaduta su questo perché lo voglio approfondire dopo la buona impressione fatta all'esordio.
2) Terra Mystica. Forse è il mio gioco preferito di sempre ma complice una certa complessità ed il fatto che spesso viene preferito qualche titolo più leggero finisce sul tavolo troppo poco. Questa sfida è una buona scusa per cambiare la tendenza.
3) Scythe. Giocato solo 2-3 volte nel 2016 mi ha dato l’impressione di essere un titolo da Top Ten assoluta ma richiede studio e partite perché il giudizio sia confermato ed attendibile. Da me votato come miglior gioco del 2016 nel concorso “Scelto dai Goblin” sarà uno della mia 10x10.
4) I Viaggi di Marco Polo. Mi serviva un titolo un poco più leggero e questo è sicuramente il Peso Medio che mi diverte di più. Lo ritengo interessante per via del fatto che ogni partita è sempre diversa data l’enorme varietà del setup. Ammetto che sono stato in dubbio se preferirgli “Lorenzo Il Magnifico”.
5) The Gallerist. Lacerda è forse il mio secondo autore preferito e dovendo scegliere un titolo ho optato per quello che ritengo il migliore e che raccoglie il gradimento anche di mia moglie tanto che in tavola comunque c’è finito ben 6 volte nel 2016. Impegnativo ma non proibitivo.


Alla Prossima

martedì 22 giugno 2010

Command & Conquer: Red Alert 2

Dieci hanni dopo la sua pubblicazione Red Alert 2 è ancora un grande gioco!
Succede che periodicamente me ne re innamoro. Viene qualche amico, si decide di fare qualche battaglia uno contro l'altro o in modo cooperativo contro 2, 3, 4, 5, 6 nemici comandati dalla CPU.
E' divertente. Non occorre dire altro.
Certo, la grafica degli RTS attuali sarà pure spettacolare ma in giochi di questo tipo la grafica è davvero accessoria, secondo me. Quello che conta è il gioco ed RA2 mi è sempre piaciuto perchè è molto immediato, se volete forse facile per i maniaci degli RTS che cercano forse di misurarsi con qualcosa di più impegnativo.
Io invece gioco anche agli RTS ma sono tuttaltro che fissato. A me piace questo perchè la forza o lo scopo di ogni unità utilizzata è implicito nell'unità stessa: un carro è un carro, un soldato è un soldato, etc. Non ci sono unità troppo fantasiose ed incomprensibili senza aver studiato, non ci sono particolari alchimie per far evolvere unità e strutture, etc.
Perchè dopo 10 anni pubblicare un post su RA2?
Perchè dopo l'ennesimo ritorno di fiamma ho deciso di giocare e completare le campagne in single player, alla difficoltà massima (particolare risibile visto che la AI è di non buona qualità!) e con tutte le fazioni possibili. Così in un paio di settimane ho completato Red Alert 2 e penso che sia la prima volta dato che non ricordo di averlo fatto quando il gioco usci. Mi è sempre più piaciuto lo skirmish contro avversari umani.
Sull'onda dell'entusiasmo ho rispolverato anche il sequel Yuri's Revenge che aggiunge le spassose potenzialità mentali della fazione di Yuri e che è molto divertente da giocare sia in multiplayer che in modalità Campaign. Un paio di settimane ed ho concluso pure quello, con molto divertimento e soddisfazione.

I bei giochi possono essere "immortali" ?